di Stefania Guglielmo
Estate 2010 a Bagnara Calabra, culla di uno splendido mare, colpita da un sole meraviglioso che non ci lascia mai! Un' oasi di benessere insomma, illuminata da raggi dorati. Ma cosa succede quando il cielo stellato e il nostro fantastico stretto rimangono unici fari sopra di noi? Cosa succede quando viviamo le ore ''uniche'' della nostra vita giovanile? E' piacevole dedicarle ad uscire e stare in compagnia ma, purtroppo, la pressante necessità di crearci, sempre e da soli, del divertimento ci rende oggetto di una frivola monotonia. Meno appagante risulta, infatti, trovarsi a diciassette anni a chiedersi, scoraggiati, cosa fare! Per i primi tempi la fantasia è un dolce sostegno ma a lungo andare sono solo lamentele le parole di una gioventù ”gufo”, dormiente di giorno perché intenta a recuperare il sonno delle ore notturne in veglia trascorse. Una veglia che, peraltro, di tutto sa tranne di quel puro divertimento così indispensabile alla nostra età. E’ molto diffusa, infatti, l’abitudine di confondersi con qualsiasi mezzo utile, che sia l’assordante musica nei “lidi da ballo “ od espedienti più fugaci e dannosi, risultando necessario evadere da una realtà giudicata troppo invariata! Ma perché ci piace così poco questa realtà? Sarà per le scarse opportunità offerteci unite a quelle altrettanto scarse che ci creiamo (o non ci creiamo) in questi tre mesi di bella libertà? Chi di noi non comprende quanto possa, poi, risultare inaccettabile ad un occhio adulto che i primi a perdere le speranze, motore del cambiamento, siano proprio i più giovani fra i teen-ager, che si rendono i maggiori autori dei più frequenti eccessi serali? A pensarci un attimo siamo in un età in cui esplode in noi il bisogno di una continua attenzione a tutto; è ora il tempo in cui possediamo quell’ innata indole allo stupore, in fondo ci affacciamo al mondo per la prima volta e benché le opportunità per sfruttare questa nostra condizione siano veramente poche , credo sia un gran peccato ambire con tutte le nostre forze a chiudere gli occhi della nostra naturale curiosità! Evitiamo di farlo liberando questa nostra propensione alla meraviglia, è nostra e nessuno potrà privarcene …. Gioviamone , non lasciamola lentamente spegnere accontentandoci o lamentandoci di ciò che non abbiamo per poco coraggio o poca iniziativa … manteniamoci svegli perché il nostro sguardo, se non è confuso ma è libero, è molto più sincero ed efficace di uno sguardo adulto che ha ormai perso la sua di curiosità! Un’ estate che regala attimi di eterna assenza lascerà solo attimi … un’ estate vissuta coscientemente, alimentando la nostra meraviglia ci lascerà una libertà capace di trasformare in un' eterna avventura la stessa realtà che oggi ci appare così ovvia e tediosa.
Pubblicato su www.costaviolaonline.it
Nessun commento:
Posta un commento