di Vittorio Calogero
Jodie Foster e
Antony Hopkins interpretano «il
bene» e «il
male» nel film diretto da
Jonathan Demme, “Il silenzio degli innocenti”, terzo film (dopo
“Accade una notte” e “Qualcuno volò sul nido del cuculo”) a
vincere ben cinque premi oscar: miglior attore a A. Hopkins, miglior
attrice a J. Foster, miglior film dell'anno, migliore regia a J.
Demme e miglior sceneggiatura non originale a T. Tally.
La comparsa di un
serial killer con la mania di scuoiare le proprie vittime convince il
capo dell' FBI, Jack Crawford, ad affidare il caso alla giovane
recluta Clarice Starling. Ben presto, l'agente si accorge che l'unica
soluzione per risolvere il caso è interrogare Hannibal Lecter, ex
psichiatra e criminologo, rinchiuso nel manicomio di massima sicuezza
di Baltimora per aver ucciso e divorato i corpi dei suoi pazienti.
L'FBI, infatti, ha il sospetto che Lecter possa sapere molto sul
carattere e sulla mentalità di "Buffalo Bill", nome
assegnato dall' FBI al serial killer, poichè in passato è stato un
suo paziente.
Clarice, dopo esser
stata avvertita sia dal suo capo che dal titolare del manicomio di
non rivelare nulla della sua identità, prende un "appuntamento"
con Hannabal.
Lecter mostra subito
alla ragazza, oltre alla sua evidente superiorità intellettiva,
anche la voglia di collaborare, ma a un patto: più indizi sulla sua
vita lei gli avrebbe raccontato, più informazioni lui le avrebbe
dato. Dopo aver accettato il patto, l'agente Starling scopre che la
semplicità è la chiave per risolvere gli indizi di Hannibal, ed è
proprio grazie al ricordo delle sue esperienze, riaffiorate con
l'aiuto del cannibale, che Clarice trova un legame tra una delle
vittime e il serial killer, riuscendo così a trovare ed uccidere
"Buffalo Bill", il cui vero nome è Jame Gump. Nel
frattempo Lecter, che viene trasferito in un altro manicomio per aver
collaborato, riesce a fuggire facendo perdere le proprie tracce.
Il risultato è uno
spettacolo coinvolgente, con momenti di grande suspence, ben poco
consolatorio e costellato inoltre da alcune sequenze indimenticabili:
i confronti dialettici fra la Starling e Hannibal, la fuga dal
carcere di quest'ultimo o lo scontro finale tra l'agente dell'FBI e
“Buffalo Bill”. Regia e montaggio esemplari, due attori come
Anthony Hopkins e Jodie Foster, al top delle loro capacità
interpretative, completano il quadro di un'opera di eccellente
livello, una manna per chi ama le storie a tinte fosche.
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