di Manlio Adone Pistolesi
La scrittura è stata una delle invenzioni piú importanti della storia; quest'ultima non esisterebbe senza l'invenzione della scrittura. Non si conoscono precisamente le origini di essa, ma la piú antica appartiene ai Sumeri che rappresentavano oggetti e parole con dei cunei; da questa rappresentazione deriva il termine «cuneiforme».
La scrittura è stata una delle invenzioni piú importanti della storia; quest'ultima non esisterebbe senza l'invenzione della scrittura. Non si conoscono precisamente le origini di essa, ma la piú antica appartiene ai Sumeri che rappresentavano oggetti e parole con dei cunei; da questa rappresentazione deriva il termine «cuneiforme».
In
Paesi piú o meno lontani, la scrittura assomigliava molto a quella
sumera, basti pensare ai geroglifici egizi. Ma su qualcosa tutte le
scritture concordano: il fine di lasciare una traccia ai posteri:
narrazioni di guerre, poesie, opere teatrali e tutto ciò che ci ha
permesso di comprendere il passato. Il termine «storia»,
senza queste fonti di sapere scritte, non esisterebbe. Si definisce
comunemente «storia»
il periodo che va dalle piú antiche scoperte relative alla scrittura
ad oggi. La «preistoria»,
ciò
che viene prima della «storia»,
viene così chiamata perché non si possiedono fonti scritte sulle
quali fare affidamento, quindi le uniche cose che ci possono
informare su di essa sono i ritrovamenti archeologici.
Però,
se ci pensiamo, la scrittura si é evoluta fino ad oggi. Infatti, non
tracciamo più cunei, geroglifici o ideogrammi. La nostra scrittura,
il nostro patrimonio cartaceo, deriva dall'alfabeto fenicio. Questo
popolo di marinai e navigatori, non potendo espandersi lungo i
confini della loro madrepatria, decise di andare alla conquista
dell'Ignoto. I Fenici, infatti, non sapevano cosa li aspettasse o
cosa avrebbero trovato al di fuori del Libano (l'odierno stato che
sorge sull'antica patria dei Fenici). Per questo, anche per via delle
piccole navi che avevano in possesso, svolsero un viaggio "costa
a costa". Ciò gli permise di attraversare tutto il Mediterraneo
da tappa in tappa, e con essi portarono anche il loro sapere, insieme
alla loro scrittura. I Fenici non sono ricordati come grandi
conquistatori, ma come colonizzatori; popolarono infatti soprattutto
i villaggi costieri, diffondendo la loro lingua e la loro scrittura,
composta solo da simboli consonantici.
La
fase evolutiva del nostro odierno alfabeto, tuttavia, non é ancora
completa: l'ultimo miglioramento é stato apportato dai Greci. Non
sappiamo ancora con certezza perché le poleis
greche cambiarono lingua, dalla lineare B all'alfabeto fenicio, ma
esse, dopo un "periodo buio" dovuto all'invasione dei Dori,
adottarono la nostra odierna scrittura con l'aggiunta delle vocali
alfa,
epsilon,
eta,
iota,
omicron,
ypsilon e
omega.
Oggi
le lingue nel mondo sono diverse, ma ognuna ha qualcosa in comune con
l'altra. I linguisti, studiando le lingue antiche, si sono accorti
che molte si assomigliavano, e tuttora quelle che sono derivate da
esse mantengono alcune somiglianze con lingue all'apparenza molto
diverse. Una delle ipotesi sostenute riguarda l'influenza di un
popolo originario delle steppe russe. Secondo gli studiosi questi
popoli discesero dalla Siberia e si divisero "a ventaglio":
alcuni andarono oltre il fiume Indo, altri verso il Vicino Oriente e
l'Europa. Quindi la nostra lingua potrebbe derivare da alcuni popoli
capaci di "colonizzare culturalmente" tutti gli altri.
La
scrittura era, è, e sarà il mezzo con cui potremo narrare e
descrivere la Storia della nostra specie. Mentre scrivo questo
articolo, sto facendo storia. Come disse Theodore Roosevelt, «per
conoscere il futuro bisogna conoscere il passato, perché prima o poi
questo si ripete».
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