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giovedì 24 novembre 2011

Breve storia della scrittura

di Manlio Adone Pistolesi

La scrittura è stata una delle invenzioni piú importanti della storia; quest'ultima non esisterebbe senza l'invenzione della scrittura. Non si conoscono precisamente le origini di essa, ma la piú antica appartiene ai Sumeri che rappresentavano oggetti e parole con dei cunei; da questa rappresentazione deriva il termine «cuneiforme».
In Paesi piú o meno lontani, la scrittura assomigliava molto a quella sumera, basti pensare ai geroglifici egizi. Ma su qualcosa tutte le scritture concordano: il fine di lasciare una traccia ai posteri: narrazioni di guerre, poesie, opere teatrali e tutto ciò che ci ha permesso di comprendere il passato. Il termine «storia», senza queste fonti di sapere scritte, non esisterebbe. Si definisce comunemente «storia» il periodo che va dalle piú antiche scoperte relative alla scrittura ad oggi. La «preistoria», ciò che viene prima della «storia», viene così chiamata perché non si possiedono fonti scritte sulle quali fare affidamento, quindi le uniche cose che ci possono informare su di essa sono i ritrovamenti archeologici.
Però, se ci pensiamo, la scrittura si é evoluta fino ad oggi. Infatti, non tracciamo più cunei, geroglifici o ideogrammi. La nostra scrittura, il nostro patrimonio cartaceo, deriva dall'alfabeto fenicio. Questo popolo di marinai e navigatori, non potendo espandersi lungo i confini della loro madrepatria, decise di andare alla conquista dell'Ignoto. I Fenici, infatti, non sapevano cosa li aspettasse o cosa avrebbero trovato al di fuori del Libano (l'odierno stato che sorge sull'antica patria dei Fenici). Per questo, anche per via delle piccole navi che avevano in possesso, svolsero un viaggio "costa a costa". Ciò gli permise di attraversare tutto il Mediterraneo da tappa in tappa, e con essi portarono anche il loro sapere, insieme alla loro scrittura. I Fenici non sono ricordati come grandi conquistatori, ma come colonizzatori; popolarono infatti soprattutto i villaggi costieri, diffondendo la loro lingua e la loro scrittura, composta solo da simboli consonantici.
La fase evolutiva del nostro odierno alfabeto, tuttavia, non é ancora completa: l'ultimo miglioramento é stato apportato dai Greci. Non sappiamo ancora con certezza perché le poleis greche cambiarono lingua, dalla lineare B all'alfabeto fenicio, ma esse, dopo un "periodo buio" dovuto all'invasione dei Dori, adottarono la nostra odierna scrittura con l'aggiunta delle vocali alfa, epsilon, eta, iota, omicron, ypsilon e omega.
Oggi le lingue nel mondo sono diverse, ma ognuna ha qualcosa in comune con l'altra. I linguisti, studiando le lingue antiche, si sono accorti che molte si assomigliavano, e tuttora quelle che sono derivate da esse mantengono alcune somiglianze con lingue all'apparenza molto diverse. Una delle ipotesi sostenute riguarda l'influenza di un popolo originario delle steppe russe. Secondo gli studiosi questi popoli discesero dalla Siberia e si divisero "a ventaglio": alcuni andarono oltre il fiume Indo, altri verso il Vicino Oriente e l'Europa. Quindi la nostra lingua potrebbe derivare da alcuni popoli capaci di "colonizzare culturalmente" tutti gli altri.
La scrittura era, è, e sarà il mezzo con cui potremo narrare e descrivere la Storia della nostra specie. Mentre scrivo questo articolo, sto facendo storia. Come disse Theodore Roosevelt, «per conoscere il futuro bisogna conoscere il passato, perché prima o poi questo si ripete».

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