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venerdì 20 agosto 2010

Trani: che i cittadini ignorino l'appello di Mons. Babini

di Natale Zappalà

«I cattolici farebbero bene ad occupare la piazza della cattedrale di Trani per protesta contro Elton John. Incredibile che canti davanti ad una chiesa. Non se ne può più degli omosessuali».
«Meglio non nascere che vivere certe esistenze». (Monsignor Giacomo Babini da www.pontifex.roma.it)

Il presupposto da cui partire al fine di inquadrare coscienziosamente la vicenda legata alla infelice esortazione di Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, in merito al concerto di Elton John in Piazza del Duomo di Trani, è il seguente: il popolo italiano non dovrebbe dare peso ad affermazioni del genere, in quanto chi ha detto o scritto frasi ignominiose come queste, non risulta affatto ispirato da alcuna entità soprannaturale; si tratta di un essere umano, imperfetto ed incline all'errore al pari di tutti gli uomini, sebbene rivestito dai paramenti vescovili (un potere che non avrebbe avuto in natura, se qualcuno più grande di lui non gliel'avesse concesso, secondo la celebre replica evangelica di Gesù di Nazareth a Ponzio Pilato).
In secondo luogo, un vescovo non ha la facoltà di impedire l'allestimento di qualsivoglia evento sul suolo pubblico, gestito da un comune. Semmai, l'invito ai cattolici di Trani ad occupare la Piazza del Duomo per protesta – protestare nientemeno per l'esibizione di un cantautore omosessuale, quelle affaire! – oltre ad essere un'aperta ingerenza, rappresenta un'istigazione al sovversivismo, in quanto lo stato italiano, laico ed aconfessionale, tollera il credo religioso del singolo cittadino, finché esso non induca al turbamento dell'ordine pubblico; una eventuale manifestazione non autorizzata dalle autorità competenti significherebbe violare la legge statale e sovrana.
Se proprio si vuole esaminare la questione sul piano etico, nessuna dottrina morale può permettersi il lusso di ritenersi esclusivista o depositaria di una supposta verità universale, valida per tutti gli esseri viventi; sostenere l'immoralità dell'omosessualità rappresenta un'espressione di relativismo, per altro facilmente confutabile, sia a livello etico che scientifico.
Inoltre, l'intolleranza non dovrebbe neppure rispondere ai criteri caritativi propri dell'insegnamento di Gesù di Nazareth, il quale sedeva con pubblicani e prostitute, perdonava le adultere e predicava ai pagani, talvolta visitandone persino le abitazioni.
In definitiva, la pretesa del Babini risulta inadeguata ed inaccettabile sulla base di principi giuridici, etici e cristiani (intesi quantomeno nel senso di “seguaci del Cristo” e non dell'apparato gerarchico che spesso rinnega le sue origini con il cattivo esempio dei comportamenti, del resto la Chiesa è fatta di uomini imperfetti, cosa aspettarsi di più?) e, non merita alcuna credibilità, così come tutti gli oltraggi alla libertà ed alla tolleranza non legittimati dal ricorso alla Giustizia, al rispetto delle diversità ed al criticismo.
Infine, un appello ai cittadini di Trani: Elton John, artista capace di scrivere dei veri e propri inni all'Amore come “Your Song” – inni all'Amore in sé e non all'amore gay, visto che l'Amore è tale senza distinzioni dettate dal sesso – non è un cantautore omosessuale, ma un cantautore e basta. Un grande cantautore per giunta e, se andrete a vederlo, a Piazza del Duomo o al Monastero Colonna (chissà cosa deciderà l'amministrazione comunale di Trani in proposito?), passerete certamente una piacevole serata all'insegna della musica; che non ha preferenze sessuali, per fortuna!

Pubblicato su www.costaviolaonline.it

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